Un giardino verticale per catturare le polveri sottili e migliorare l'ambiente urbano
Committente
ATM Azienda Trasporti Milanesi S.p.A.
Servizi offerti
Progettazione preliminare ed esecutiva, direzione lavori e supervisione gestione
Anno
2021
Tipologia
Verde Verticale Outdoor
La facciata, lunga 75 metri e alta 8, ospita 350 metri quadri di verde verticale con più di 10.000 piante di oltre 20 specie differenti.
La parete verde sul deposito degli autobus di ATM del Giambellino è la prima installazione di questa tipologia nata a Milano grazie al progetto europeo CLEVER Cities, che ha finanziato la progettazione e la realizzazione all'interno del programma Horizon2020. Questo ha lo scopo di migliorare l'ambiente urbano e la vita dei cittadini, grazie a soluzioni basate sulla natura (Natural Based Solutions).
La parete verde rientra tra le opere finanziate per il 35% dal bando BE2 del Comune di Milano.
Per realizzare il giardino verticale sono state piantate oltre 10.000 piante, su una superficie complessiva di 350 metri quadrati.
Le 24 varietà vegetali utilizzate sono state appositamente selezionate per la documentata capacità di cattura delle polveri sottili (PM10 e PM2,5), incrociando i dati della letteratura scientifica sull'efficacia delle specie con le caratteristiche funzionali necessarie per la sostenibilità della parete.
Assorbimento della CO2 e delle sostanze inquinanti
Le piante sempreverdi daranno un contributo alla rimozione del particolato sottile anche nel periodo invernale, tradizionalmente il più critico per quel che riguarda la qualità dell'aria in tutto il bacino padano.
Il verde verticale rappresenta, infatti, non solo uno strumento per migliorare il design urbano, ma anche per assorbire la CO2 nelle nostre città e per contrastare l'inquinamento, con effetti positivi sulla salute dei cittadini.
Non solo. La sua proporzione e posizione lungo il marciapiede in un viale ad alto scorrimento di traffico come via Giambellino rende la parete verde particolarmente adatta a svolgere le funzioni di raffrescamento estivo, di miglioramento del confort acustico.
Le sue caratteristiche coibentanti contribuiscono, inoltre, al risparmio energetico estivo e invernale all'interno dell'edificio.
Il progetto è spiccatamente focalizzato sulle prestazioni ambientali e sociali, come da obiettivi di CLEVER Cities Milano, capofila del progetto all’interno del programma Horizon2020 della Commissione Europea.
Le prestazioni monitorate dal Politecnico di Milano
La facciata del deposito, lunga 75 metri e alta 8 metri, ospita 350 metri quadrati di verde verticale.
L'armonia di piccole fioriture che si alternano nella bella stagione, i contrasti di fogliame e i volumi che si creano con lo sviluppo delle diverse specie determinano una composizione fresca, varia in stile naturalistico, a evoluzione libera e spessore variabile.
L'assenza di disegni obbligati semplifica la manutenzione, senza necessità di potature per mantenerne l'identità iniziale.
La densa vegetazione della parete verde svolgerà anche una funzione ecologica in quanto rappresenta un habitat e una fonte di nutrimento ideale per avifauna e insetti impollinatori.
Le prestazioni effettive di sequestro del particolato da parte delle diverse specie saranno monitorate e studiate da parte del Politecnico di Milano, mediante conteggio quali-quantitativo delle particelle di PM10 e PM2,5 al microscopio elettronico.
Struttura e stratigrafia
La copertura verde costituisce un involucro edilizio a stratigrafia continua, che copre la facciata Nord.
Le verifiche strutturali sullo stabile, costruito negli anni '50 in mattone forato semi-pieno, hanno evidenziato la necessità di contenere il peso in 30 Kg/m². Inoltre, l'affaccio su marciapiede largo 3 metri, ad alta frequentazione, esigeva un ingombro estremamente limitato.
Si è quindi scelta una metodologia di verde verticale leggera e sottile, di tipo "idroponico", con vegetazione alimentata dalla sola ferti-irrigazione, senza substrato aggiunto.
La facciata di 600 metri quadrati lordi presenta alcune criticità, con 40 finestre che occupano più di 100 metri quadrati, tre porte ad apertura esterna e diversi elementi non amovibili.
Le pannellature di comunicazione (130 metri quadrati di Alucobond) sono posizionate nei punti più adeguati a risolvere queste situazioni, scontornando o inglobando gli elementi di disturbo (forometrie, cavidotti e mobili tecnici).
Per scongiurare sgocciolio su marciapiede, con fastidio e rischio per i passanti, è stata curata la regimazione dell’acqua d’irrigazione.
Sono state inserite canaline di recupero a diversi livelli e cornici deviatrici intorno alle 36 finestre immerse nel verde. Gli scarichi sono stati convogliati in 4 pluviali mascherati da pannellatura basale alta 50 centimetri (30m² D-bond).
Impianto high-tech che garantisce un controllo dei consumi
Le piante sono inserite nel giardino verticale a radice nuda (senza terra) in stratigrafia di tessuto e sono alimentate da microirrigazioni con una soluzione leggermente fertilizzata.
La fertirrigazione, tipica delle culture idroponiche, viene calibrata con attenzione nelle diverse stagioni a stimolare fioriture e nuove foglie, senza eccedere nello sviluppo.
La tecnologia dell'impianto è ai massimi livelli, con PLC (Programmable Logic Controller) collegata a sensori ambientali, per monitorare costantemente le condizioni delle piante e calibrare anche da remoto la corretta irrigazione.
Per la prima volta è presente anche un contatore in uscita dalla parete, il componente più innovativo e qualificante dell'impianto. Si tratta di una soluzione che sarà sempre più richiesta per le grandi installazioni di verde a ciclo aperto.
Infatti, il confronto tra flusso in entrata e uscita fornisce dati preziosi sull'evapotraspirazione effettiva, sull'efficienza d'uso della risorsa idrica e sulla bontà della gestione nel corso dell'anno.