Un campo verticale per dimostrare le possibilità di produzione alimentare in carenza di risorse.
Committente
Ministero degli Affari Esteri di Israele
Servizi offerti
Consulenza tecnico-agronomica
Anno
2015
Tipologia
Verde Verticale Outdoor
Expo Milano 2015, dedicata al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita", ha richiamato a Milano 20 milioni di visitatori tra il primo maggio e il 31 ottobre 2015.
Tra chi ha saputo rappresentare in maniera magistrale l'argomento dell'Esposizione Universale, c’è stato il Padiglione Israele, progettato da Knafo Klimor Architects e realizzato in collaborazione con un vasto team internazionale comprendente Vertical Field Ltd, impegnata nella progettazione esecutiva della grande parete verticale di piante agricole.
Paolo Pignataro ha partecipato a partire da ottobre 2014, in qualità di Agronomo specializzato nel verde verticale.
L'agricoltura del futuro
Il Padiglione Israele, che ha voluto rappresentare "The Fields of Tomorrow", ha messo in mostra la ricerca e la tecnologia israeliane per l'agricoltura, focalizzata su innovazione e sostenibilità, per ottenere elevate prestazioni anche in situazioni ambientali estreme.
Con dimensioni superiori a 800 metri quadrati il campo verticale ha offerto una dimostrazione pratica delle possibilità di produzione alimentare in carenza di risorse, utilizzando substrati performanti, concimazioni calibrate e micro irrigazioni localizzate sulle radici.
Nel complesso sono stati utilizzati 2,3 chilometri di ali gocciolanti, sono state organizzate 30 differenti zone d’irrigazione su appezzamenti monospecie, con 18 punti goccia per metro quadrato. Un sistema caratterizzato da una straordinaria capillarità e precisione nella distribuzione dell'acqua.
La sfida: comporre un campo in verticale
In fase di progetto esecutivo sono stati considerati tutti i possibili dettagli per prevenire imprevisti nel corso della manifestazione e per ottimizzare la gestione dell’impianto.
Si è, ad esempio, valutata l'intensità dei venti prevalenti nelle diverse stagioni e la frequenza degli eventi straordinari, per essere certi di consolidare i moduli e annullare i rischi di distacco.
Le varietà delle specie alimentari sono state scelte in funzione della precocità e della risposta al fotoperiodo, per programmare i tempi di sviluppo e arrivare a spigatura nel periodo della manifestazione.
Le piante nei diversi stadi rappresentavano, infatti, un paesaggio di appezzamenti agricoli, con cicli colturali alternati e contrasti cromatici cangianti.
Per stabilizzare l'aspetto visivo della parete verde, soprattutto nella parte alta, oltre a specie agricole quali frumento tenero, granturco riso e soia, sono state selezionate tre specie di graminacee non alimentari, a rappresentare stadi intermedi della produzione: Koeleria glauca "Coolio", con riflessi azzurrati, Carex comans "bronco" dalle tonalità marroni a mimare le stoppie e Luzula sylvatica di colore verde chiaro.
Un puzzle da record premiato da pubblico e specialisti
Il grande paesaggio agricolo è stato composto, come un puzzle, da circa 8 mila moduli da 30 per 36 centimetri, con spessore di 10 centimetri.
Ognuno di questi conteneva 11 litri di terriccio, appositamente studiato per resistere all'azione del sole e del vento su bassi spessori colturali e sostenere il vigoroso accrescimento delle colture cerealicole.
Più di 15 mila moduli, da avvicendare sugli appezzamenti a fine ciclo, sono stati pre-coltivati in serra a rotazione a partire dall'inverno 2014.
La fertirrigazione è stata variata secondo le esigenze culturali delle diverse specie, accompagnando a maturazione le spighe di frumento, granturco e riso.
Dei 54 padiglioni nazionali presenti, il Padiglione Israele è stato uno dei 5 più apprezzati dal pubblico, ricevendo la visita di due milioni di persone nell'arco di sei mesi e vincendo anche il Premio per il design più innovativo.
Alla sua concezione ha partecipato un pool internazionale di designer, architetti, ingegneri, agronomi e manager delle aziende realizzatrici.